Al RETTmobil 2011 di Fulda l’azienda tedesca Ambulanz Mobile GmbH & Co. KG ha presentato al pubblico internazionale una nuova ambulanza per il soccorso denominata “Otaris”. Il logo stilizzato evidenzia subito le forme aerodinamiche ed il design particolarmente ricercato che hanno fortemente caratterizzato le ambulanze prodotte della casa di Schönebeck, ovvero le Delfis, Tigis,Tauris e la famiglia Hornis.
Il progetto della nuova Otaris è stato realizzato in collaborazione con il partner olandese di Ambulanz mobile, Visser Leeuwarden, ed è destinata principalmente al mercato dei paesi bassi, dove viene allestita inbase alle recenti -e innovative- normative emanate sui dispositivi di emergenza luminosi ed acustici. In Olanda di fatto è stata commercializzata ben prima della presentazione ufficiale a Fulda vantando prima della rassegna già diverse commesse in opera e numerosi esemplari in servizio.
Nel resto d’Europa è arrivata più tardi approdando fin da subito in Germania, acquistata da alcuni enti, associazioni e privati ma si parla comunque di un numero ancora modesto di ambulanze vendute.
In Italia, la Otaris è stata inaugurata lo scorso Settembre dalla Croce Bianca di Bolzano presso la Sezione Val d’ultimo: come in tante altre occasioni, la potente Associazione dell’Alto Adige si fa portavoce di questi allestimenti nel nostro paese, forte del’importante sponsor della stessa Ambulanz mobile con cui vanta un solido rapporto ininterrotto sin dai tempi del Volkswagen T4.
La nuova “WK 255” è stata allestita su Mercedes-Benz Sprinter 316 4×4 (tetto alto e passo medio) in sostituzione di un Renault Master nel vecchio allestimento “Ambuliner” della medesima casa tedesca. L‘Otaris della Croce Bianca è stata esposta anche in Germania in occasione dei festeggiamenti per il ventennale di Ambulanz mobile. Uno sguardo all’esterno…
A prima vista, da fuori, la nuova Otaris può essere facilmente confusa con la più nota Delfis, data la forma analoga dei lampeggianti integrati. Nella Otaris viene però conservato il tetto originale della base commerciale di partenza a cui vengono applicati due spoiler aerodinamici distinti che racchiudono sia i dispositivi luminosi, sia le luci di lavoro laterali; per entrambi gli spoiler si possono individuare quattro moduli di led multicolore (*) Hänsch Integra Led, ognuno coperto dalle apposite calotte blu; solo in quello posteriore è possibile installare altri diodi oltre ad una telecamera. Gli altoparlanti delle sirene (Hänsch) vengono installati come di consueto sul parauti anteriore. Sulla mascherina
della calandra invce sono posizionati due “frontblitzer” Hänsch Sputnik nano.
…e all’interno
Il vano sanitario è ampiamente personalizzabile in base alle esigenze dell’acquirente, ma si nota molto bene l’impronta del costruttore olandese Visser Leeuwarden. L’ambiente infatti non segue i canoni estetici e di design tipici di Ambulanz-Mobile: tutt’altro l’ambulanza appare molto classica e tradizionale, dalle forme regolari ed ordinate. Le pareti interne sono realizzate in plastica ABS e gli arredi con pannelli in pvc Vekaplan mentre altre componenti (plafoniere, interruttori) sono di derivazione Ambulanz mobile; il pavimento antiscivolo è dispobile in diversi colori, abbinati agli inserti colorati di vani e armadietti.
Tutto il sistema di segnalazione ed illuminazione dei veicolo è controllato da un sistema CAN BUS tramite gli appositi pannelli di controllo e monitor posti nel vano sanitario e nella cabina di guida.
(*) I led multicolore rispondono alle recenti normative olandesi che prevedono l’utilizzo di luci blu, arancio e verdi.
L’argomento merita una trattazione a parte, tuttavia si può sintetizzare in questo modo: le luci blu permangono come prioritarie, le luci arancioni sono utilizzabili in tutti gli altri casi per la segnalazione del veicolo mentre le luci verdi vengono impiegate (in via formale al momento) per le grandi emergenze atte ad individuare il veicolo di comando.
FONTI ed IMMAGINI:
– visser-leeuwarden.nl
– hulpdienstenonline.nl
– sektionen.wk-cb.bz.it/it/val-d-ultimo/
Articolo di Alessandro Galuppo