E’ il 1° maggio 1967 quando il Capo della Polizia, Prefetto Vicari, presiede alla consegna delle prime 24 Alfa Romeo Giulia 1600, acquistate dalla Società Autostrade. Vengono assegnate ai Distaccamenti di Orvieto, Roma Nord, Roma Sud e Frosinone, sull’Autostrada del Sole ed al Distaccamento di Cerveteri sull’Autostrada Roma-Civitavecchia (allora denominata A-16 e in seguito ribattezzata A-12).
La cerimonia si svolge proprio presso il Distaccamento della Polizia Stradale di Roma Nord e segna una svolta nella concezione dell’autopattuglia in servizio sulle tratte autostradali, fino a quel momento rappresentate dalle berline Alfa Romeo 1900 Super (consegnate tra il 1958 e il 1959), Giulietta 1.3 TI II e III serie (1960-66) e Giulia 1300 TI (1967-69), oltre che dai furgoni FIAT 1100 T, appositamente allestiti.
La particolare elaborazione, effettuata dalla carrozzeria milanese Colli, prevede una furgonatura sulla base di una prima versione vetrata, derivata dalla TI, inizialmente destinata senza successo al mercato civile.
Come riporta un articolo pubblicato all’epoca sulla rivista “Quattroruote”, la Giulia familiare Polizia costa 3 milioni di lire, compreso l’equipaggiamento del peso di circa 200 kg., che porta la tara totale della vettura a 1230 kg.
La dotazione prevede, oltre ad una completa segnaletica (limite di velocità, divieto di sorpasso, frecce direzionali, strettoie, cartelli “Alt Polizia”, “Urge medico”, “Nebbia”, “Pioggia”, ecc.), varie attrezzature, quali estintori, sostanze per l’assorbimento di chiazze oleose, guanti e coperte di amianto, dispositivi luminosi in caso di nebbia, fari per l’illuminazione della strada nelle ore notturne, cesoie per il taglio di lamiere, ecc.
Il volume dell’equipaggiamento occupa non solo l’intera sede del bagagliaio furgonato, ma anche buona parte posteriore dell’abitacolo, originariamente destinata ad ospitare i passeggeri, comportando di conseguenza, l’asportazione del divano per lasciar posto ad uno strapuntino per un terzo passeggero di fortuna. Inoltre, è presente un tettuccio apribile in tela.
Il primo lotto di Giulia Super “Speciale” – come vengono identificate queste vetture in considerazione del particolare allestimento – si contraddistingue per la mascherina montata sulla TI, ovvero con stemma Alfa più piccolo e non sdoppiabile in caso di apertura del cofano motore, come avviene invece per quello montato di serie sulla Super ’65, in quel momento in produzione. Inoltre, analogamente alle Volanti, i due proiettori centrali vengono sostituiti dalle grigliette metalliche a copertura dell’uscita della sirena. Già dalla fornitura successiva dell’anno seguente (32 esemplari, assegnati ai Compartimenti della Liguria e dell’Emilia Romagna), viene montata la calandra anteriore della Super a quattro fari, come avviene sulle Giulia berlina in servizio sulla viabilità ordinaria.
Tra il 1969 e il 1970, alla versione allestita dalla Colli che di lì a poco avrebbe terminato la propria attività, si succedono le versioni realizzate dalle carrozzerie Giorgetti di Montecatini e Grazia di Bologna, derivate dalla nuova serie della Super 1600 e contraddistinte posteriormente dall’apertura del baule al di sopra della targa anziché a filo del paraurti, come avveniva nella versione precedente.
Fino al 1975, si succedono le forniture su base 1600 Super unificata (serie ’72), la cui produzione del modello base è peraltro cessata l’anno precedente, per far posto alla Nuova Super.
Tra il luglio 1975 e il gennaio 1976, vengono assegnati trentasette esemplari di Giulia Nuova Super Speciale, allestiti dalla Carrozzeria Giorgetti. La colorazione è ancora grigioverde.
Tuttavia non si tratta degli ultimi esemplari di Giulia Speciale. Nel maggio 1976, vengono assegnati gli ultimi due, e non si tratta di Nuova Super ma, “misteriosamente”, di un modello ’69 e di uno ’72, il primo in servizio tra Forlì e Modena e il secondo a Cassino. La particolarità ulteriore è che la colorazione è quella nuova: azzurro medio con fasce bianche.
Le Giulia “Speciale” rimangono in servizio fino alla fine degli anni Settanta, quando vengono sostituite dalle Alfetta 1.8 berlina.
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Curiosità
Quasi tutte le 593 Giulia Super Speciale (oltre a 40 esemplari per i quali non è chiaro se si tratti di berlina o familiare) vengono acquistate dalla Società Autostrade S.p.A.; alcune svolgono tuttavia servizio anche presso altre Concessionarie, quali l’Autostrada del Brennero e il Consorzio Autostrade Siciliane (nove esemplari ciascuna); inoltre, anche se la documentazione non chiarisce del tutto, è ragionevole ritenere che anche l’Autostrada Brescia-Padova “Serenissima”, la Milano-Serravalle, la Società Autostrade Romane e Abruzzesi e, forse, la Tangenziale di Napoli, ne abbiano utilizzato qualche unità: particolari e piccole forniture, distinte da quelle destinate alla principale Concessionaria, risultano infatti rispettivamente assegnate alla Stradale di Padova, Milano, L’Aquila e Napoli.
La Giulia Super Speciale protagonista della cronaca
E’ proprio a bordo di una Giulia Super 1600 Speciale che il 6 febbraio 1977 il capopattuglia Brigadiere Luigi D’Andrea e la Guardia Renato Barborini intercettano, presso il casello di Dalmine (BG), un’autovettura. La sorte vuole che a bordo ci sia il noto malvivente Renato Vallanzasca con due complici. I due agenti vengono sorpresi dalla reazione dei criminali e rimangono sul terreno, colpiti a morte. Vallanzasca, ferito nel conflitto a fuoco, viene catturato dopo pochi giorni. Nel 1979, il Presidente della Repubblica Pertini conferisce loro la Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione: “In servizio di polizia stradale, venivano proditoriamente aggrediti a mano armata in occasione del controllo di un automezzo. Con ferma e coraggiosa determinazione non esitavano a reagire prontamente con la propria pistola d’ordinanza ma, nel corso del conflitto a fuoco che ne seguiva, cadevano mortalmente colpiti. Luminoso esempio di assoluta dedizione al dovere spinta fino all’estremo sacrificio. Dalmine (Bergamo), 6 febbraio 1977.” (dal sito www.quirinale.it)
La scheda tecnica
Anni di produzione modello base: 1965-1975
Motore: quattro cilindri in linea
Alimentazione: a benzina
Cilindrata cc.: 1570
Potenza massima cv.: da 98 a 104
Velocità massima km/h: 175
Principali Enti assegnatari: Polizia Stradale (Autostrade)
Le foto sono tratte dal libro “Polizia in movimento”
Articolo di Paolo Masotti